Perchè meditare? Introduzione al pensiero tantrico

Perchè si medita?

Sul motivo che spinge ad avvicinarsi alla pratica meditativa, ognuno di noi potrebbe dare una risposta diversa. Ognuno di noi ha un motivo intimo valido per iniziare a meditare e nessuno di essi vale più o meno degli altri.

Sono stati condotti innumerevoli studi scientifici sui benefici della meditazione sia per il corpo e che per la mente e alla fine questi sembrano essere i dieci più importanti:

1) Riduce lo stress 2) Migliora il sonno 3) Controlla l’ansia 4) Migliora la memoria 5) Promuove il benessere psicologico 6) Rafforza la consapevolezza di sé 7) Sviluppa sentimenti di gentilezza 8) Può aiutare a combattere le dipendenze 9) Aiuta a controllare il dolore 10) Riduce la pressione sanguigna

Tornando alla spinta che motiva il mio percorso personale, questa è sicuramente di natura spirituale. Non che lo spirito non sia nel corpo e nella mente, anzi! Lo spirito è ciò che muove ogni cosa che risiede dentro e nelle mie immediate vicinanze.

Lo scopo principale della mia Sadhana giornaliera è entrare in uno spazio di unione tale da elevarmi dal sistema dicotomico presente intorno a noi.

Cosa vuol dire unione?

e

Cosa è il sistema dicotomico?

È basato sulla dicotomia un sistema che si fonda sulla bipartizione, ad esempio il bello e il brutto, buono/cattivo, luce/ombra, bianco/nero e cosi via. Questo tipo di divisione concettuale è utile alla mente umana per comprendere meglio gli aspetti della vita, poter dare delle etichette a concetti a lei poco familiari, inserirli in una categoria mentale che mi permettano di gestirla nel modo più funzionale per la mia vita.

Se mi trovo ad esempio di fronte ad una situazione emozionalmente importante, il mio cervello può decidere se accoglierla (buona) o allontanarla e prenderne distanza (cattiva). In realtà questa divisione esiste nella nostra verità personale, forse culturale, ma non è una verità assoluta.

“Il Tantra dice di non dividere: sii indiviso. Solo allora sarai vittorioso. Come essere indiviso? Non condannare. Non dire “questo” è buono e “quello” cattivo. Semplicemente, ritira tutte le tue idee sulla purezza e l’impurità. Osserva il mondo, ma non dire cosa sia. (…) Non etichettare. Resta in silenzio, senza condannare né giustificare. Se riesci a restare in silenzio riguardo al mondo, a poco a poco questo silenzio penetrerà all’interno. E se all’esterno non esiste divisione, essa scomparirà anche dalla consapevolezza interiore, perchè entrambe possono esistere solo insieme”.

“Ciò è pericoloso” continua Osho “La società non può esistere senza condannare una cosa e apprezzare l’altra. È impossibile! La società si fonda sulla dualità”. E ancora

“Il Tantra accetta le cose per come sono. E perchè? Solo per creare un’unità dentro di te”*.

Quando ci distacchiamo dal giudizio, dal giusto o non giusto, dalla separazione, in quel momento diveniamo il tutto. Siamo spazio dove tutto accade e può accadere.


* Osho, I segreti del Tantra, Bompiani, 1996.

 
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